Chi siamo

 

Nature Rock opera in Italia da più di un decennio per avvicinare le persone alla Wilderness Awareness, alla Biofilia, all'Ecologia Profonda, all'Educazione Esperienziale (Experiential Learning) e all'Outdoor Education. 

 

Il team è composto da Christian Mancini, Raffaella Cataldo, Niccolò Bertini, Gloria Consoli, Marta Sansonetti, Debora T. Stenta, Igor Niego, Massimo Leoncini e Giulia Bulgarelli. Ognuna/o di noi porta i propri doni e le proprie competenze per arricchire la proposta di Nature Rock e incontrare le necessità dei molteplici contesti nei quali operiamo.

 

 

Siamo accomunate/i dall’approccio dell’educazione esperienziale, che agisce attraverso i tre canali principali dell’apprendimento: la testa (il lavoro cognitivo), il cuore (il lavoro emotivo) e la mano (il lavoro corporeo e il movimento); utilizziamo una globalità di linguaggi e strumenti per accompagnare lo sviluppo della percezione del valore di ogni singolo evento, vivendolo come risorsa di esperienza personale e possibilità di crescita e cambiamento.

 

Un'altra cosa che ci accomuna è il sentimento di intimità con il mondo vivente e la passione per la dimensione selvatica dentro e fuori di noi, che ci permette di riconoscere e comprendere nella loro immensa complessità e varietà gli altri esseri umani e gli altri esseri non umani con i quali condividiamo la vita su questo pianeta. 

 

il team al lavoro
il team al lavoro

Il Team Nature Rock

Christian Mancini

sono un figlio, un fratello, un compagno. Oltre a questo sono un ecologo, educatore esperienziale ed esperto di biofilia. Lavoro dal 2011 nell'ambito della formazione esperienziale, la facilitazione dei gruppi di lavoro e nella consulenza per progetti di pedagogia in Natura. Intendo la formazione in natura come processo di trasformazione graduale da ego a eco, da individuo separato a parte consapevole della rete interdipendente della vita, da controllo a prendersi cura, da dominio a dialogo mutuo.

 

Ritengo determinante, in un progetto educativo all’aperto, costruire una cornice coerente, che offra questa opportunità di trasformazione a tutti coloro che partecipano, siano adulti o cuccioli, persone giovani o meno giovani, insegnanti-educatori, custodi e allievi.

 

Si impara a stare in natura stando in natura, allo stesso modo si impara a dialogare dialogando, ad esprimersi liberamente esprimendosi liberamente, a connettersi con se stessi connettendosi con se stessi. Gli operatori in un progetto educativo -insegnanti o educatori che siano- hanno il compito di riconoscere questi processi, valorizzarli, e custodire spazio e tempo affinché sia realmente possibile viverli per tutti. Il ruolo dell'adulto non è incentrato sul determinare un risultato atteso dal processo, bensì nel permettere il processo, il quale ha valore in quanto tale.

RAFFAELLA CATALDO

Raffaella Cataldo, Insegnante, esperta in apprendimento naturale, didattica esperienziale, pedagogia non direttiva, biofilia. Opera nell’ambito della crescita

personale,unschooling, homeschooling, e nella formazione esperienziale in natura,

Outdoor Education, Consapevolezza del Selvatico, Pedagogia della Selva.

“Percepisco una sofferenza che sento nascere da ciò che chiamiamo progresso, inascoltata perché avviene nel recinto dorato di una civiltà che afferma di migliorare

la qualità della vita. Osservando l'infanzia umana e la natura selvatica, non ho mai potuto nascondere a me stessa che questo tipo di progresso comporta la rinuncia di qualcosa di profondo e vitale. Una sofferenza sotterranea e invisibile, che

comunemente viene considerata la normale condizione dell'esistenza. Tento onestamente di mettermi a servizio della vita, offrendomi per facilitare l'incontro con la natura selvatica dentro di noi oltreché fuori, di facilitare i processi di riconnessione

intima, e di apprendimento, di accompagnare nella ricerca della pedagogia non direttiva del selvatico, e di una più autentica relazione con se stessi e con gli altri, nell'interezza dell'essere. Con l'intenzione che si risvegli e manifesti biofilia, l'amore

del vivente per il vivente, e che la nostra cultura possa trasformarsi, partendo dall'intimo di ciascuno, guarendo la sofferenza e ritrovando vitalità, per approdare ad una cultura della Vita.”

 

NICCOLò BERTINI

Mi chiamo Niccolò,  sono un laureando naturalista e amante delle relazioni ecologiche tra esseri viventi.

 

Dopo aver conseguito la maturità al liceo scientifico ho continuato la mia formazione dedicandomi, oltre alla natura selvatica, anche a quella umana entrando a far parte di Nature Rock , dove ho acquisito competenze in ambito educativo. Nel frattempo ho ottenuto i brevetti per guida ambientale escursionistica e per istruttore di sopravvivenza. Dal 2019 frequento la facoltà di scienze naturali dell'università di Pisa dove ho l'opportunità di migliorare le mie conoscenze in ambito naturalistico. Mi piace spendere il mio tempo libero in natura facendo arrampicate o trekking oppure semplicemente respirando.

 

Amo vivere e raccontare la natura in tutte le sue forme e amo stupirmi e condividere stupore per le meraviglie del vivente ( e non) che ritengo essere il motore per la crescita interiore.


DEBORA T. STENTA

Il nome che ho ricevuto quando sono nata è Debora Teresa Stenta.

 

Dopo gli studi ho lavorato come Project Manager, scrittrice, coordinatrice e insegnante in ONG di cooperazione internazionale e altre organizzazioni no profit nei settori della formazione, dell'educazione, della cultura e delle arti.

 

Quando ho abbandonato i lavori sicuri e rispettabili, ho operato nel mondo come danzatrice, musicista, artista, viaggiatrice. Per 4 anni ho vissuto un vita nomade con compagno, figlio e figlia venendo ospitati da più di 300 famiglie sul pianeta.

 

Una delle cose che so fare bene è custodire lo spazio, per me stessa e per gli altri. Tengo lo spazio per madri e famiglie come doula e custode della nascita. Ho tenuto a lungo lo spazio per bambine e bambini come madre, MusicArTerapeuta, insegnante di danza ed espressività, e poi come accompagnatrice in progetti di apprendimento autogestito e in natura.

 

Mi emoziona tutto ciò che è connesso al processo: i processi di apprendimento autonomo, di disapprendimento, di crescita e di decrescita, i processi spontanei e indisturbati, i processi personali e collettivi. 

 

Sono appassionata di apprendimento esperienziale, outdoor education, wilderness awareness, pensiero analogico, selvatico, rigenerazione, nascita, amore, facilitazione dei gruppi, pensiero divergente, spiritualità, biofilia, infanzia, femminile, eros, decolonizzazione, cultura del dono e cambi di paradigma. Tutte le cose che ho elencato costituiscono nella mia vita quello che viene normalmente chiamato lavoro; io me ne occupo anche come attivista e nella mia vita privata.

MARTA SANSONETTI

Sono Marta Sansonetti. 

Figlia, sorella, donna, amica e compagna.

 

Maestra di ruolo all’interno della scuola primaria statale, formata in counseling per l’età evolutiva, in outdoor education ed educazione esperienziale. 

 

Sono un filo aggrovigliato di complessità e semplicità insieme, che districo quotidianamente in quel profondo desiderio di condivisione che mi contraddistingue, desiderio elaborato negli ultimi anni come una vivida consapevolezza di connessione. 

 

Vivo la mia connessione avendo cura di me, delle persone e delle relazioni che tesso, la vivo nella ricerca della bellezza, nel contatto con la natura, nel viaggiare, nello scrivere e nella mia formazione continua.

Sono della vergine e disordinata, oscillo spesso tra gli estremi, non sono pacata. 

 

Sono energia e sinergia. 

 

Sono curiosità, ironia, permalosità, divertimento, sensualità, allegria, silenzio, euforia e commozione. 

I valori che abitano in me riguardano l’equità, il rispetto, l’ascolto e la purezza delle relazioni intime.

Ho un’attrazione profonda verso l’acqua del mare e l’odore dei boschi, la fotografia, gli albi illustrati, il cibo buono, i cantautori italiani, il calore del fuoco quando diventa focolare e verso la fertilità delle cose che iniziano.

IGOR NIEGO

Sono arrivato sul pianeta terra 49 anni fa. Come visitatore di questo mondo gigantesco, ero ubicato al 5° piano di un palazzo della città di Napoli. La vita urbanizzata era già stata predisposta in tutte le sue tappe, c'era una istituzione preposta ad ogni passaggio della vita.

Per il transito della nascita c'era l'ospedale.

Per la vita affettiva era stata predisposta una famiglia mononucleare all'interno di un condominio di altre famiglie mononucleari che a stento si salutavano.

Per assimilare i valori di questa cultura c'era un tipo di scuola per ogni fascia d'età. Tutte scuole che consideravano l'essere umano dal collo in su.

Riguardo il sostentamento materiale, i miei genitori  auspicavano per il mio futuro un posto fisso che portasse anche al conseguimento di una pensione per la vecchiaia.

Tutto funzionava dentro i confini della modernità urbana, la Natura era per le vacanze, e già questa fortuna non era per niente scontata nell'ambiente cittadino.

Diventato grande, molti elementi di questo destino sono stati disattesi per la mia vita adulta e per quella dei miei figli. 

I semi dell'amore per la natura e della disobbedienza erano già stati piantati dal percorso evolutivo dei miei stessi genitori, da quello dei miei antenati e da quello della coscienza collettiva.

Con grande gratitudine a tutto questo ho potuto scoprire che i boschi erano ben oltre che una gita domenicale fuori porta, hanno incominciato a insegnarmi riguardo le scelte piú importanti della mia vita. Le foreste mi dicevano che i valori culturali del progresso tecnologico non erano sufficienti e neanche cosí necessari per vivere secondo la saggezza indimenticabile di una natura interiore risvegliata dalla presenza di una natura esterna.

La vita nei boschi e la forte ispirazione ai popoli nativi mi hanno mostrato tutte le ombre della civilizzazione patriarcale. Il lato piú oscuro del mito del colonialismo bianco, l'atteggiamento immaturo e predatorio nel conforti del pianeta.

Per ogni aspetto della mia vita mi sono messo di buona lena per cominciare a guarire il trauma primario dell'addomesticamento.  Usando le parole di Gary Snyder é stato chiaro che "le lezioni del mondo selvatico diventano il galateo della libertà" riguardo l'amore, la salute, l'ecologia della nascita, riguardo la musica, riguardo gli spiriti e la relazione sacra con le persone piccole.

Fa di me un attivista sacro essere a cavallo tra le due storie: quella vecchia della separazione e la storia di un nuovo paradigma in cu la sovranità appartiene ogni essere vivente del pianeta.

Sono grato di aver dedicato tutta la vita al mio lavoro di  musicista, accompagnatore di bambini e bambine, insegnante, formatore, viaggiatore, musicoterapeuta.


GLORIA CONSOLI

Sono Gloria, sono nata a metà degli anni ottanta e da piccola mi chiamavano squaw raggio di Luna della tribù dei piedi neri, perché andavo sempre in giro scalza, abitudine che ancora non ho perso.

Sono cresciuta a Roma ma ho avuto la possibilità di passare le mie estati in campeggio e ad esplorare il mondo.

Finito il liceo classico ho contemporaneamente iniziato l’università, sono stata protagonista di diverse facoltà per svariati anni (matematica, scienze politiche, economia dell’ambiente, architettura), e ho iniziato a lavorare nella cooperazione internazionale per progetti in stati africani, fino a capire che i grandi cambiamenti per migliorare il mondo e la vita di chi lo calpesta devono iniziare da te e dall’ambiente che ti circonda. Per questo ho abbandonato la cooperazione internazionale e ho iniziato a lavorare in progetti di rigenerazione urbana, come OZ Officine Zero, e in progetti di educazione diffusa, come l’Officina del Fare e del Sapere.

 

Mentre i miei progetti di vita cambiavano ho continuato a formarmi attraverso esperienze e corsi che spaziano dalla crescita personale, all’auto-costruzione e auto-sufficineza, alla progettazione condivisa di spazi. Nel 2017 ho avuto la fortuna di crescere profondamente grazie al corso annuale H3 Educamp di Nature Rock, e grazie al quale è iniziata una amicizia con Christian e Raffaella, con i quali, e non solo, condivido l’avventura di Nature Rock.

Oggi lavoro a Roma per il CNR in progetti di Citizen Science e avvicinamento all’outdoor education per le scuole; sono la coordinatrice della Cooperativa di Comunità PETRA di Ventotene, grazie alla quale sto facilitando processi di sviluppo del territorio con i cittadini; porto avanti i valori di Nature Rock come educatrice e formatrice.

Ho uno sguardo sistemico su tutto ciò che mi circonda e questo mi permette di guardare sempre al processo; sono una persona operativa e mi piace tantissimo costruire, mi piace camminare e ascoltare i rumori della natura, sono una sognatrice e voglio rompere tutte le strutture sociali che ci rendono infelici partendo dal capitalismo.

Amo guardare la Luna.